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Roma, Montecitorio: i piccoli Comuni della Provincia contestano le soppressioni

Roma, Montecitorio: i piccoli Comuni della Provincia contestano le soppressioni

Autore: Fabrizio Federici - Capo redazione Cultura
Data: 27/08/2011 18:54:32

 
Netta contrarietà sia agli ulteriori tagli agli enti locali previsti dal decreto di Ferragosto, sia alla soppressione delle 29 Province ( compresa, nel Lazio, Rieti ) e dei circa 2.000 Comuni con meno di mille abitanti che il Governo vuole sacrificare in nome di presunti risparmi.  Questa la posizione dell' Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI): organizzatrice, per il 29 agosto a Milano,  d'una manifestazione nazionale  contro la manovra, cui  hanno aderito, tra gli altri, anche i sindaci di Roma, Milano, Genova, Torino, Verona e i presidenti di Lombardia,  Formigoni, ed Emilia Romagna,  Errani.
 
Ma intanto, a Roma, l' Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani, (ANPCI), non aderente all' ANCI, ha organizzato una  manifestazione davanti a Montecitorio, in cui è spiccata fortemente la protesta dei Comuni della Provincia di Roma. "In Italia – spiega Pierluca Dionisi, giovane sindaco del comune di Canterano ( Tivoli ) -  i Comuni sotto i 1.000  abitanti sono quasi 2.000, circa il 26% del totale.
 
Una norma come l'art. 16 del decreto che contestiamo mette in forse la vita di Comuni che rappresentano un pezzo essenziale della storia, della cultura, delle tradizioni locali del nostro Paese: il tutto in modo ambiguo e farraginoso, perché l'iniziale accorpamento delle municipalità sotto i 1000 abitanti previsto dal decreto ( nella forma delle "Unioni municipali" tra Comuni confinanti )  ora sembra, invece, preludere alla loro soppressione. Verrebbero eliminati Giunta e Consiglio comunale, e fasce consistenti di territorio passerebbero sotto l'amministrazione di "Sindaci-Podestà", privi di qualsiasi legittimazione  popolare.
 
Un Comune non  è un Consiglio d' Amministrazione, che si piega all'egemonia dell' amministratore delegato".

D. Sindaco Dionisi, cosa risponde alle tesi del Governo sui forti risparmi per i bilanci pubblici che deriverebbero  appunto dalla soppressione dei piccoli Comuni? 

R. Che c'è davvero poco da risparmiare in queste piccole municipalità, tra molte delle quali già da anni esiston convenzioni per la messa in comune di più organi ( segretario comunale e ufficio tecnico, ad esempio) e la gestione di vari servizi pubblici ( nettezza urbana,  polizia municipale, servizi di accompagnamento dei bambini a scuola, come abbiamo fra Canterano e Rocca Canterano,  ecc…): gestione che, volendo, si potrebbe anche rendere obbligatoria.

D. E a proposito della sforbiciata ai compensi dei politici  locali?

R.  E' ridicolo  parlare di 6 milioni di euro annui che sarebbero risparmiati tagliando indennità d'am- ministrazione e compensi vari:  in Comuni come il mio, un consigliere comunale prende 14 euro a seduta, per due –tre volte all'anno.

D. Che altre iniziative avete in programma?

R. Un "Tavolo della speranza", come  coordinamento permanente  tra sindaci della Provincia e prefetto di Roma Pecoraro: che tornerà a riunirsi il 1 settembre.

Sul tema è intervenuta anche Giustina Ratto, responsabile dei Circoli "Liberal" di Roma Capitale e della Provincia, e membro della Fondazione Belisario: rilevando che " una soppressione come questa prevista dal Governo significherebbe ridurre davvero la democrazia , colpendo quel tessuto di autonomie locali e democrazia attiva e partecipativa previsto, in modo molto preciso, sin dai Padri Costituenti. Oltre a confermare  ancor più l'allineamento vessatorio del Governo  con una certa politica italiana ormai sempre più distante dalla vita quotidiana dei cittadini".


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